UGO: DA MOSTRO A FEDELE AMICO
UGO: DA MOSTRO A FEDELE AMICO
UNA STORIA VERA
La storia di Ugo parte da quando, ormai adulto, venne rinchiuso in un canile e marchiato come aggressivo, non sappiamo cosa lo portò lì né cosa dovette sopportare prima di arrivarvi, ma sappiamo che è proprio lì che la sua vita cambiò.
Come tutti i cani reputati pericolosi Ugo venne rinchiuso, rigorosamente da solo, in una gabbia accanto a tante altre di cemento identiche, il suo cibo veniva servito frettolosamente tirato da lontano, in modo da evitare qualunque contatto, e la sua cella veniva pulita solo se riuscivano a farlo uscire nel giardino posteriore e recintato. Le poche volte che un essere umano varcava le sue sbarre lo faceva ben protetto, tutti avevano paura di lui, lo chiamavano "il mostro" e lui non cercava minimamente di smentirli. Un volontario un giorno entrò nella sua gabbia per dargli del cibo, rimase giusto un secondo di troppo ed Ugo gli fu addosso in un istante, il resto dei volontari assistette alla scena da lontano bloccati dal terrore di quel "mostro" che stava dilaniando un braccio ad un essere umano.
Le giornate di Ugo scorrevano così tra un pasto ed un ringhio feroce, sembrava compiacersi del panico che riusciva a suscitare, eppure dietro quello sguardo spietato e pieno di rabbia c'era altro: solitudine, tristezza, paura. Un bel giorno la vita di Ugo venne stravolta, davanti alla sua gabbia passò Linda (nome inventato), una volontaria che da anni si impegnava per aiutare i cani abbandonati, ed incrociò il suo sguardo, non ne fu intimorita, ma si incuriosii. Rimase a fissarlo per un attimo che sembrò un'eternità e capì, capì che c'era qualcosa di buono in quel "mostro" e decise che glielo avrebbe tirato fuori a tutti i costi. Ogni giorno Linda andava davanti la gabbia di Ugo e gli parlava con dolcezza, gli tirava la pallina cercando di instaurare un contatto con lui, ma Ugo non smetteva di ringhiare, non si fidava e non aveva alcuna intenzione di farlo. I giorni passavano e Linda era sempre lì davanti, forse lui aveva deciso di ignorarla perché aveva smesso di ringhiarle, tanto che un giorno Linda, vedendolo più tranquillo, si fece coraggio ed entrò. Lei gli tirò la pallina aspettando un segno, ma Ugo non era cambiato, passò subito all'attacco e quasi le staccò un dito.
Tutti gli altri volontari intimarono a Linda ancora una volta di arrendersi, quel cane era "un mostro" e non poteva cambiare, così si sarebbe solo fatta ammazzare. Linda non gli diede retta e non si arrese, ricordava ancora quello che aveva visto quel giorno nello sguardo di Ugo ed era decisa a continuare.
I giorni passavano e pian piano si notarono i primi cambiamenti, Ugo ringhiava a tutti, li odiava tutti come al solito, ma lei no, lei era speciale. Giunto il giorno delle vaccinazioni i volontari decisero che "il mostro" poteva anche essere saltato per questa volta, ma Linda si oppose e disse che avrebbe preso lei Ugo e lo avrebbe tenuto calmo per l'iniezione. Davanti agli occhi increduli di tutti Ugo si fece prendere da Linda e rimase calmo, per quanto possibile, mentre gli facevano la puntura, era ufficiale: Ugo e Linda era diventati amici.
Ogni giorno Linda andava a trovare Ugo, che vedendola arrivare smetteva di ringhiare al mondo e si abbandonava tra le sua braccia.
Passò un anno ed i due legarono sempre di più quando ad un certo punto Linda si ammalò: cancro.
Pur cominciando a perdere i capelli a causa della chemioterapia non smetteva di andare a trovare il suo amico Ugo, inizialmente andava da lui ogni due giorni, poi una volta a settimana, poi una volta ogni 15 giorni, finché, costretta a letto non riuscì più ad andare da Ugo. Passarono i giorni ed Ugo cominciò a non mangiare, pensarono fosse malato e, dopo averlo anestetizzato da lontano, gli fecero tutte le analisi possibili, ma risultarono tutte negative, il cane stava bene. Nonostante l'evidenza decisero di chiedere un secondo parere e consultarono un veterinario esterno al canile, ma la risposta fu sempre la stessa: Ugo non aveva nessun tipo di malattia. Capirono che il suo comportamento era dettato dai sentimenti, sentiva la mancanza della sua amica Linda e l'unica cosa da fare era contattarla. Lei era oramai priva di forze, ma decise di incontrare Ugo facendolo addirittura portare a casa sua. Il lavoro dei volontari fu ammirevole, lo sedarono quel pò che bastava per farlo salire in macchina del figlio di Linda e riuscirono a farlo arrivare da lei. Quando Ugo la vide capì perché Linda non era andata più a trovarlo, non lo aveva abbandonato, gli voleva ancora bene e questa conferma bastò per farlo ricominciare lentamente a mangiare. Due volte a settimana Ugo andava a trovare Linda, si sdraiava sul letto accanto a lei e rimaneva lì, fermo immobile a vegliare su di lei come un angelo custode, finché dopo due mesi Linda morì.
Ugo che da "mostro" era diventato amico fedele, non si smentì e decise di raggiungerla una settimana dopo in paradiso.
Questa storia E' ACCADUTA REALMENTE e vuole far capire a tutti che le vere bestie non sono quei tanti "mostri" rinchiusi nei canili, ma chi ce li ha fatti arrivare e che basterebbe un po' più di rispetto e amore per espugnare questa piaga chiamata abbandono.
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