Vernice blu e arancione


L'ansia per quella sera era palpabile fin dal mattino.

Charlie si svegliò spalancando gli occhi e sedendosi di scatto sul letto, la coperta a scacchi in lana scozzese cadde a terra e ci mancò poco che il ragazzo ci scivolasse sopra quando iniziò a correre per scendere rapidamente le scale. La colazione era pronta in tavola ed alla la torta di zucca mancava già qualche fetta, Charlie ne tagliò un pezzo e notò subito che emanava un tiepido calore.

"L'ho tenuta sulla piastra calda come piace a te" disse la madre con un sorriso "Papà e Calan sono usciti prima del solito stamattina e non volevo la mangiassi fredda". Aveva quello sguardo, lo sguardo di quando pensa alla fortuna di avere il suo bimbo speciale. Charlie era l'ultimo genito di una numerosa famiglia di origini scozzesi, sua madre lo ebbe quando era sulla soglia dei 40 anni e lui era così piccolo, dopo tanti anni era inaspettato il suo arrivo, ma riuscire a stringerlo a sé fu la sua gioia più grande e prese il nome dell'ostetrica autrice del miracolo. 

Dall'altra parte del paese anche una bambina era davanti la sua colazione a base di zucca, ma era fredda e non riusciva a mandar giù nemmeno un boccone. Il nonno rientrò proprio quando lei stava per alzarsi:

"Scricciolo cosa sono tutte quelle molliche? Hai preparato la torta per le galline?"

La bambina rimase in silenzio.

"Tieni, prendi questa fetta di crostata e seguimi, ho una cosa da mostrarti"

La bambina obbedì e senza nemmeno infilare il cappotto uscì seguendo il nonno, passarono dalle galline a lasciare loro gli avanzi di cibo e Madison notò che il loro numero era diminuito, ma non indagò sul motivo, sapere che erano finite preda di qualche volpe le avrebbe fatto troppo male. Attraversarono il cancello del campo di zucche e vi si addentrarono: molte erano state raccolte, le più grandi erano già state acquistate e sicuramente intagliate per quella notte. Madison aveva lo sguardo basso e guardava il terreno ancora umido dalla brina del mattino, fin quando si fermarono.

"Ho pensato che avreste avuto bisogno di una giusta postazione per questa notte, che ne dici, ti piace?"

Gli occhi della bimba si sollevarono, davanti a lei il vecchio carro del nonno magicamente trasformato: era stato ridipinto di azzurro, le grosse ruote ora erano arancioni ed era stato adornato con tutte le zucche imperfette ed invendute.

"Nonno è fantastico!" il suo viso cominciò nuovamente a risplendere.

"Non potevo certo lasciare che la mia nipotina sedesse tutta la notte a terra" disse il nonno con una punta di orgoglio per la sorpresa ben riuscita "Il signor Bollman in cambio di un paio di zucche mi ha dato delle rimanenze di vernice e tua nonna ha pensato ai cuscini, starà finendo di cucirli proprio ora con degli avanzi di stoffa del lavoro commissionatole dalla moglie del sindaco" 

Se prima le parole mancavano a Madison a causa di tristi pensieri, ora non ne trovava per esprimere la sua gioia, riusciva solo a saltellare intorno al carro ripetendo "che bello, che bello, che bello!"

L'ora di pranzo era passata da parecchio e Charlie aveva quasi finto di preparare il suo zainetto per affrontare la notte: acqua, 2 panini morbidi, carne secca e 1 tavoletta di cioccolato gelosamente custodita dal giorno del suo compleanno appositamente per quell'occasione. Quando arrivò davanti al campo Lumpkin's Pumpkins, Madison lo stava aspettato con il suo bellissimo sorriso, la gatta Molly in braccio ed un'energia palesemente in attesa di esplodere.

"Eccoti finalmente! Ho una fantastica sorpresa da mostrarti!" disse facendo un saltello

Charlie non l'aveva mai vista così eccitata, doveva essere qualcosa di davvero speciale. Quando vide il carro con quei cuscinetti color carta da zucchero non osò protestare sull'eccesiva femminilità degli addobbi, la sua amica era così contenta che anche lui beneficiava della sua felicità ed alla fine così tanta cura nei dettagli era un valore aggiuntivo per la Grande Zucca. Riempì il lavoro di nonno e nonna Lumpkin di complimenti , lodando ogni particolare e Madison ne fu così fiera da mantenere un sorriso stampato in viso per tutto il tempo.

Fecero merenda in casa e chiacchierarono fantasticando fino a che non scese la sera, cenare in cucina era fuori discussione, dovevano andare nel campo, quindi il nonno portò loro due ciotole di stufato caldo e li lasciò alle loro storie. I ragazzini travestiti da spettri arrivavano a gruppetti davanti casa Lumpkin ed in lontananza si sentivano le loro vocine ripetere "dolcetto o scherzetto?!" 

I 2 amici però non gli davano molta importanza, guardavano il cielo e Madison, che conosceva bene le stelle, raccontava di miti lontani ed antichi, mentre Charlie la ascoltava così attentamente che per un momento dimenticò anche la Grande Zucca. Il tempo passò, scese la nebbia ed il freddo, il nonno aveva portato una coperta, ma a breve il padre di Charlie sarebbe venuto per potarlo a casa, la sua ansia era arrivata a livelli altissimi, perfino Madison aveva smesso di parlare. 

Improvvisamente Charlie decise di interrompere quel silenzio:

"Sai Madison, credo che la Grande Zucca mi abbia portato un enorme dono" la bambina non capiva, ma Charlie continuò a parlare senza darle il tempo di rispondere e tirando fuori dallo zainetto la sua preziosa cioccolata disse: "questa barretta la conservo da mesi, volevo mangiarla oggi, ma non mi sarei mai aspettato di doverla dividere con qualcuno" la spezzò in 2 parti uguali e continuò: "certo mangiarla da solo mi avrebbe garantito di gustarla più a lungo, ma avere un'amica con cui dividerla è un regalo che non avrei mai creduto di meritarmi."

Madison lo guardava senza proferire parola, allungò la mano per prendere la cioccolata ed i loro sguardi si incrociarono per lunghissimi secondi, poi entrambi sorrisero:

"Sono felice di essere qui con lei signorina Lumpkin" 

"Il piacere è mio signor Pumpkin"

Proprio in quel momento la gatta Molly voltò la testa di scatto dilatando le pupille, gonfiando la coda ed emettendo un brontolio nervoso.

Era molto buio, i ragazzi scesero dal carro ed illuminarono con la torcia in direzione dello sguardo del felino, videro qualcosa in mezzo all'erba, si avvicinarono per essere certi che non fosse solo uno scherzo della loro mente dato dalla tanta stanchezza... non era un illusione, una zucca, una zucca gigante, la più grande che avessero mai visto ed era piena zeppa di dolciumi! All'interno c'erano biscotti, mandarini, confetti e 2 cioccolatini avvolti nella carta stagnola.

Si guardarono e prima di fiondarsi sul goloso bottino esclamarono all'unisono: "la Grande Zucca!!!" 

Poco lontano un ombra ancora sporca di vernice blu ed arancione si allontanava silenziosamente.

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