L'anno in cui imparai a raccontare storie. Recensione e vita vera
Mamma se mi metto quelle scarpe mi prendono in giro perché non sono di marca".
Questa è stata la frase di mia figlia ieri e dopo tanto parlare ha deciso che a lei quelle scarpe piacciono e non le importa se non ci sta un marchio sopra, basta che non gliele calpestano di proposito per farle dispetto. Noi genitori siamo responsabili dell'educazione dei nostri figli e non dovremmo MAI fare passare il messaggio che solo la roba costosa ha un valore e dovremmo trasmettere valori quali rispetto e gentilezza monitorando che anche piccoli atti di bullismo non siano mai portati avanti.
Questa è stata la frase di mia figlia ieri e dopo tanto parlare ha deciso che a lei quelle scarpe piacciono e non le importa se non ci sta un marchio sopra, basta che non gliele calpestano di proposito per farle dispetto. Noi genitori siamo responsabili dell'educazione dei nostri figli e non dovremmo MAI fare passare il messaggio che solo la roba costosa ha un valore e dovremmo trasmettere valori quali rispetto e gentilezza monitorando che anche piccoli atti di bullismo non siano mai portati avanti.
Questo evento mi ha fatto tornare in mente un libro molto istruttivo letto da poco, ovvero "L'anno in cui imparai a raccontare storie". All'apparenza sembra un classico romanzo di formazione giovanile quindi può andare bene per bambini dai 9-10 anni in su, ma grazie alla scrittura accattivante dell'autrice anche noi adulti possiamo restarne decisamente affascinati. La storia di Annabelle e dell'antagonismo con Betty mi ha preso ed è molto interessante lo svilupparsi dell' intreccio narrativo scelto per far evolvere questo rapporto apparentemente fatto solo di terrore. È ambientato durante la seconda guerra mondiale e personalmente mi piace molto poiché ho una predilezione per i racconti storici di quel periodo, ci ritroviamo però su un fronte lontano dall'Europa, quello americano, e questo potrebbe darci nuovi spunti e punti di vista.
La situazione vissuta da Annabelle con questa sua "bulla" è molto attuale e potrebbe essere inserita anche in un contesto come quello vissuto oggi dai nostri figli. La scrittura è scorrevole e di facile comprensione anche se si vede la cura messa dalla scrittrice nel caratterizzare la storia come se fosse un libro scritto anni fa (come ad esempio il giovane Holden).
La situazione vissuta da Annabelle con questa sua "bulla" è molto attuale e potrebbe essere inserita anche in un contesto come quello vissuto oggi dai nostri figli. La scrittura è scorrevole e di facile comprensione anche se si vede la cura messa dalla scrittrice nel caratterizzare la storia come se fosse un libro scritto anni fa (come ad esempio il giovane Holden).
L' ho trovato un testo affascinante e lo consiglio a tutte le famiglie magari da leggere insieme prima di andare a letto.
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